Fare impresa significa trovare un impiego redditizio per denaro di cui si dispone, per dirla in termini economici l’attività imprenditoriale è un metodo di remunerazione del capitale.
Altre possibilità di investire in modo redditizio sono gli investimenti in borsa o in beni immobili.
Ciò premesso, l’impresa turistica è quindi finalizzata alla redditività, non è un’organizzazione no-profit e deve avere come scopo quello di produrre reddito per il singolo o per i soci che la avviano.
Non spetta a noi stilare la classifica della redditività di diverse attività, quella in beni immobili o mobili ad esempio, nè il rischio associato a queste. Nemmeno vogliamo addentrarci in considerazioni che hanno del filosofico e perciò sono senza dubbio interessanti ma non adatte a questa sede, circa l’utilità sociale del fare impresa rispetto, ad esempio, all’investimento nel “mattone”.
Circa la effettiva convenienza dell aprire un’Agenzia di Viaggi vogliamo invece dire la nostra, anche perché su internet si leggono opinioni la cui provenienza non è altresì ben precisata e ci pare doveroso dare un contributo in tal senso.
È vero che:
- il trend di spesa pro-capite per il settore leisure è in costante aumento, sebbene anch’esso intaccato dalla crisi in atto, poiché si modificano le necessità di una società evoluta in cui i bisogni primari sono ormai tutti soddisfatti. Le persone si orientano quindi verso il consumo di beni accessori e superflui, talvolta sacrificando o sottovalutando il soddisfacimento di alcuni bisogni primari pur di aderire a nuovi modelli sociali di “tendenza”.
- la domanda si fa vieppiù sofisticata e variegata con l’evolversi della tipologia di consumo in questo settore, il settore travel non è esente da questa evoluzione. Come conseguenza, la vendita di pacchetti preconfezionati (la classica vacanza a catalogo disponibile da decenni) perde di attrattiva a favore di soluzioni ad-hoc. Vale il principio del marketing che “se è un prodotto di serie lo voglio pagare poco, se invece spendo voglio qualcosa di speciale solo per me”.
- aumenta la concorrenza del web, cioè di grossi consolidatori o tour operator che collocano sul proprio sito la disponibilità di servizi di trasporto (voli, autonoleggi, navi, ecc.), servizi a terra (hotel, villaggi, ecc.) e servizi accessori.
- si va affermando, in Italia con un certo ritardo rispetto a mercati più evoluti come quello anglo-sassone, la domanda di pacchetti taylor made che in gergo tecnico prendono il nome di pacchetti dinamici. Il viaggiatore viene messo in condizione di scegliere e configurare il proprio viaggio, a partire dalla scelta della località di partenza, durata, tappe intermedie, servizi a terra e accessori, ecc. e la piattaforma effettua un controllo di integrità delle opzioni selezionate accertandone la fattibilità e restituendo al richiedente una quotazione completa e prenotabile semplicemente con una sola operazione.
- l’attività di mera intermediazione che ha caratterizzato le Agenzie di Viaggio per molti anni vede una forte concorrenza ed un assottigliarsi dei margini di guadagno, per cui molte Agenzie hanno da tempo intrapreso l’organizzazione di pacchetti propri (attività 74ter) di fatto trasformandosi in veri e propri tour operator.
Circa l’apertura in proprio o in franchising, va da sé che esistono vantaggi e svantaggi, associati prevalentemente alla libertà di gestire il proprio modello di business e, per coloro che sono privi della necessaria professionalità, anche in termini di rischio imprenditoriale. Di questo argomento abbiamo tratttato diffusamente in altri articoli e lo lasciamo all’approfondimento del lettore.
Come dimostrano anche i risultati economici ragguardevoli raggiunti dalle Agenzie di Viaggio specializzate in Business Travel, la professionalità e la capacità di offrire realmente un servizio diverso dal fai-da-te su internet fanno la differenza e premiano i soggetti più capaci.
La nostre modeste riflessioni portano quindi alla conclusione che l’impresa turistica, come qualsiasi altra impresa che opera in un mercato non protetto e soggetto alla concorrenza ed all’evoluzione dei consumi, non può sottovalutare i fatti citati sopra e deve modellarsi per saper creare, intercettare e soddisfare la domanda di un consumatore esigente, anche se sempre più frettoloso e a caccia di occasioni (reali o presunte!). Prima di potersi cimentare con le difficoltà burocratiche e organizzative, che sono già di per sé un deterrente per il fare impresa in Italia, è bene soffermarsi con attenzione sul proprio progetto imprenditoriale.
Il nostro è un paese dalle illimitate potenzialità, è vero, insultate e umiliate dai legislatori e dai nostri stessi comportamenti, ma pur sempre sottosfruttate e in cerca di imprenditori sapienti e lungimiranti in grado di valorizzarle e di farle rendere, anche economicamente.
Il nostro staff è, come sempre, a disposizione per contatti di approfondimento! CONTATTACI
patrizio dice
Nella mia esperienza di agente di viaggio sconsiglio vivamente lavorare con un network , pagare il direttore tecnico + le spese di gestione , con i costi del fitto e non solo , devi avere una grosso giro di clientela ed avere molte prenotazione per portarti il tuo utile , è di questi tempi con tutte le agenzie on line che ci sono è molto difficile , lo sconsiglio vivamente
fabio dice
Io ho aperto con un gruppo/Network che al momento conta un ottantina di agenzie e sono contento, forse chi scrive così amareggiato ha solamente scelto male…..io ho scelto di non andare con gruppi con 200/300/400 agenzie perché sono convinto che quando sono così grandi abbiano bisogno di sostenersi economicamente e allora vanno ad incidere sulle entrate delle agenzie…non ho fatto nemmeno la scelta di un piccolo gruppo di 20/30 agenzie perché avrei si speso poco ma poi l’avrei pagato in termini di assistenza e commissioni (guadagni)…la mia scelta è caduta su un gruppo medio e sono contento, contento anche di vedere che la mia scelta e stata giusta….!!!!
modestino dice
anche io avevi un’agenzia di viaggio in affiliazione , ti promettono un 20% di commissioni , ed è vero fino ad un certo punto , il fatto è che i TO non applicano le commissioni da affiliazione sui last minute , ed il 90% delle persone che entrano in agenzia vogliono last minute quindi i margini di guadagno si assottiglino talmente che non c’è utile per il proseguo dell’attivita
redazione dice
Roberto ha indicato la sua personale esperienza, che perciò non rappresenta una regola valida universalmente. Esistono differenti tipi di affiliazione proposti, i costi variano da realtà a realtà e la valutazione di quanto possa essere adatto a ciascuna iniziativa imprenditoriale è da fare individualmente. Dolphin offre, nel suo ruolo di soggetto terzo e indipendente, una consulenza per valutare, insieme all’agente di viaggio imprenditore, le diverse proposte da lui già selezionate. Ci sono agenzie di viaggio molto soddisfatte del proprio franchisor, altre meno. Occorre disporre un business plan e attuare un approccio professionale nei confronti dei diversi piani di affiliazione, al fine di valutare oggettivamente i costi ed i benefici.
roberto dice
Anche io ho aperto un’agenzia di viaggio in franciasing , da sconsigliare assolutamente , i network vogliono solo farvi firmare un contratto da 300,00 euro al mese,l’equivalente di un’affitto , ti promettono il 40% di ricarico ma sono solo chiacchiere , i viaggi venduti in offerta dai to danno solo il 6% di commissioni , a chi vuole aprire un’agenzia lo scondiglio vivamente